L’opera è stata acquistata con un’attribuzione non motivata all’artista russo d’avanguardia Gustav Gustavovič Klucis, purtuttavia lo stile non combacia con quello di questo artista.
Le ricerche hanno permesso di individuare l’opera originale dalla quale è stata tratta questa copia: si tratta della Fantasia architettonica no. 5 di Jakov Černichov pubblicata dall’artista stesso nel suo libro 101 Fantasie architettoniche edito nel 1933. Non è tutto: grazie alla collaborazione della Iakov Chernikhov International Foundation siamo riusciti a rintracciare anche l’opera originale, da loro custodita, che è databile 1929. Queste informazioni ci hanno permesso di fare un confronto diretto con lo stile del maestro escludendo la paternità dell’opera e ci hanno permesso di datare questa copia agli anni immediatamente successivi al 1929.
È plausibile pensare che la copia sia stata disegnata da un allievo diretto di Černichov o da qualche seguace che ha potuto prendere come modello l’immagine pubblicata nel 1933.
La perizia dell’opera è risultata fondamentale per fare chiarezza sulle grandi lacune con troppa leggerezza tralasciate dall’antiquario che ne ha effettuato l’ultima vendita.