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Il sacrificio di Alessandro Magno

Di Giovanni Battista Costa non abbiamo molte notizie biografiche, anzi.

Purtuttavia alcuni riferimenti e gli inventari storici delle collezioni d’arte Arese e Borromeo permettono di attribuirgli quest’opera e di considerarla una prova concreta del suo talento.

Non sappiamo quali fonti letterarie utilizzò per dipingere questa scena del sacrificio di Alessandro Magno, però possiamo osservare la tela e notare, oltre alle doti tecniche del pittore, la sua naturale predilezione per la narrazione, quasi macchiettistica, in grado di mitigare la solennità della scena con episodi di tenera ironia.

Alessandro Magno con la sua sfarzosa armatura, posto al centro della scena, e la serietà del sacerdote che aggiunge incenso al braciere collocato su un’arca in pietra decorata con bassorilievi e festoni, ammaliano l’occhio dello spettatore. Purtuttavia la nostra attenzione viene catturata dal gesto di Alessandro Magno stesso che, allargando le braccia in segno di stupore, pone in risalto il paggetto in basso a sinistra il quale, con compassato spavento, osserva il tizzone ardente che, sfuggito dall’incensiere che tiene tra le mani, si è posato sulla manica destra del suo abito.

Giovanni Battista Costa
SoggettoIl sacrificio di Alessandro MagnoData1652 - 1674TecnicaOlio su telaCollocazionePalazzo Borromeo, Isola Madre (VCO)Share