Carlo Olper è un artista che sin dagli anni Ottanta del Novecento affronta l’arte con un lirismo che gli è peculiare e che affonda le radici nella grande pittura d’avanguardia, dal futurismo agli astrattismi di Wassily Kandinsky.
In quest’opera troviamo i suoi tratti più caratteristici: il suo blu, le sue linee di forza che definiscono spazi ed energie, la sua esecuzione rapida ma consapevole. Sulla base in masonite, Olper ha operato con rapidità e destrezza per rappresentare l’irrapresentabile, per dare una forma visibile a ciò che è invisibile per definizione: il vento. Il maestrale che dà il titolo all’opera appare nel cielo, come una sorta di laica teofania, sopra a un azzurro mare, ridotto nella visione dell’artista a sottile linea cerulea.
Con un sole timido che volge al tramonto, gli interventi a smalto rosso donano ulteriore vitalità a una scena pregna di semplice e profondo misticismo.