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Mitridate fa avvelenare le sue concubine

La grande tela rappresenta un episodio poco noto della storia romana.

Mitridate VI del Ponto è infatti noto per le tre guerre mitridatiche intraprese contro i romani, mentre questa iconografia, non del tutto chiara, mostra il regnante affiancato da due uomini canuti mentre osservano con interesse quasi scientifico quattro donne in fase di avvelenamento. Una di queste, di memoria figurativa romana, sta ancora bevendo da una coppa, mentre altre due accusano i sintomi e una giace a terra già morta. A legare i due gruppi di figure, una quinta donna più anziana.

Mitradate è anche famoso per l’insolita pratica, non a caso chiamata mitridatismo, consistente nell’ingestione quotidiana di un mix di veleni in quantità talmente piccola da non rimanere compromesso e, anzi, in modo tale da rendersi immune a queste sostanze dannose. Malgrado gli inventari storici di casa Arese-Borromeo attestino la scena dipinta come Mitridate che fa avvelenare le concubine, non conosciamo la fonte di tale iconografia. In ogni caso, non v’è dubbio che sia tra questo tipo di episodi della vita del re del Ponto che si debba ricercare il soggetto.

Giovanni Stefano Danedi (Il Montalto)
SoggettoMitridate fa avvelenare le sue concubineData1652 - 1690TecnicaOlio su telaCollocazionePalazzo Borromeo, Isola Madre (VCO)Share